Correggere le imperfezioni di nei, angiomi e cheratosi sono fenomeni detti neoformazioni cutanee, che coinvolgono la produzione di cellule in eccesso sulla pelle.
Spesso vengono tenute d’occhio o rimosse perché considerate antiestetiche a seconda della posizione in cui si trovano o per via dei rischi che possono comportare per la salute della pelle. Esse infatti possono essere di natura benigna – le più frequenti – ma anche maligna. I nei, congeniti quando presenti fin dalla nascita o acquisti quando compaiono in seguito, sono fra gli esempi più classici di neoformazioni.
A seguire gli angiomi, originati dal sistema vascolare, che prendono infatti una colorazione rossa. Le cheratosi, forse meno conosciute, sono invece di colore bruno e circolare sono formazioni seborroiche, frequenti in tarda età o come effetto collaterale dell’esposizione al sole.
In tutti e tre i casi si può provvedere alla loro rimozione previa attenta analisi dermatologica, con due distinzioni fondamentali sul piano della modalità di esecuzione: laser o chirurgica. Vediamo dunque la differenza fra i due metodi e come essi funzionano. Chirurgia nella rimozione di nei, angiomi e cheratosi La via della rimozione chirurgica viene intrapresa solitamente quando l’analisi dermatologica ha lasciato dei dubbi circa la natura maligna di una neoformazione cutanea.
In questo modo sarà possibile effettuare dopo l’asportazione un doveroso esame istologico per avere un referto più preciso circa la natura del tessuto rimosso .Le domande più frequenti sulla chirurgia sono se essa sia dolorosa, se lasci o meno cicatrici e se richieda una preparazione preventiva o attenzioni speciali post operazione. Trattandosi solitamente di piccole formazioni da rimuovere, l’operazione è di breve durata e viene svolta in anestesia locale, priva di qualsivoglia sensazione dolorosa.
Solitamente viene tracciata sulla pelle un’incisione di forma ellittica, cioè un cerchio allungato, che faciliterà in seguito la sutura dopo la rimozione. Solo in rari casi di asportazioni estese che rendano impossibile una semplice sutura, si potrebbe dover ricorrere all’uso di lembi, ossia l’asportazione e riposizionamento di piccole parti di tessuto da zone vicine del resto della cute.
Normalmente non è necessaria alcuna preparazione particolare all’intervento, salvo avere cura di comunicare al medico le eventuali allergie per consentire in seguito la scelta corretta dell’anestesia più sicura. A livello di cicatrici si deve tener presente che si tratta sempre – anche se in forma molto ridotta – di un’operazione chirurgica. I punti di sutura, che siano esterni o interni a seconda della tipologia di punto necessario, possono lasciare piccoli segni nel tempo o sparire molto facilmente nel giro di pochi mesi o anni. Tutto dipende da vari fattori, fra cui la pelle stessa di chi subisce l’intervento, i punti adoperati e l’estensione dell’incisione.
In ogni caso se si arriva alla chirurgia, come premesso all’inizio, è per via di un potenziale rischio concreto per la salute della propria pelle: meglio non trascurare il problema per superficiali timori come quelli legati a piccoli inestetismi, che comunque sarà sempre possibile correggere in seguito. Terminato l’effetto dell’anestesia un leggero dolore è una conseguenza normale così come l’infiammazione della zona trattata. Si possono ridurre entrambi con l’applicazione di ghiaccio.
Assolutamente vietato invece rimuovere la medicazione prima del tempo e del controllo che viene eseguito solitamente a distanza di giorni. Da evitare dunque il bagno se questo va a toccare la zona appena operata, ma preferire una più pratica doccia, adoperando un buon cerotto impermeabile per sigillare l’area.
Link Utili:
La blefaroplastica è una procedura di chirurgia plastica atta alla ricostruzione o alla correzione delle palpebre. Viene effettuata per rimuovere le borse adipose sopra e sotto agli occhi, attenuare le rughe e rendere lo sguardo meno appesantito e triste. Talvolta può facilitare la vista e affaticare meno l’occhio.
L’intervento limita il processo di invecchiamento nella zona palpebrale ma non in modo definitivo.
Indice di Navigazione Blefaroplastica Milano
L’intervento
Prima dell’esecuzione dell’intervento verranno effettuati dal medico i disegni pre operatori. Essi segneranno il tipo di asportazione da eseguire e le zone di incisione.
L’esportazione dell’eccesso di pelle della palpebra superiore viene eseguita incidendo la piega che si forma quando l’occhio è in posizione aperta. Attraverso questa procedura si rimuovono anche le borse adipose superiori.
L’esportazione delle borse di grasso della palpebra inferiore può essere effettuata incidendo:La congiuntiva così da eliminare solo il tessuto adiposo della borsa sottopalbebrale oppure al di sotto delle ciglia inferiori così da esportare la pelle in eccesso.
Decorso post operatorio
Sulle incisioni vengono posti dei cerotti che lasciano al paziente la possibilità di vedere. Vengono prescritti di norma antidolorifici, collirio e antibiotici in modo da prevenire le infezioni.
I punti di sutura vengono rimossi dai tre ai cinque giorni dopo l’intervento. (Wikipedia)